Forniture di energia a rischio? Si ritorna a parlare di “austerity”. Preoccupazione per imprese e famiglie. il Sindacato chiede all’Esecutivo nuove misure per governare le emergenze

giovedì 14 Luglio 2022 / Focus

Emerge dal passato lo spettro dell’Austerity, che riporta il pensiero agli anni ’70, alle insegne spente, alle domeniche a piedi. La guerra e le sanzioni imposte dall’Unione Europea stanno avendo gravi conseguenze economiche e il Governo è pronto a varare misure contro la crisi energetica. L’Austerity porterebbe con sé tagli a luce e gas, stop a caloriferi e stufe, aria condizionata, possibili razionamenti delle forniture per le imprese. Si potrebbe arrivare ad imporre limiti minimi e massimi per la climatizzazione invernale ed estiva, con la possibilità di fissare paletti sulle ore di accensione e spegnimento. In casi limite si agirebbe anche sull’illuminazione pubblica, con tagli alle luci per monumenti, edifici storici e un uso più moderato dei lampioni. Nella peggiore delle ipotesi, anche chiusure anticipate di uffici pubblici, negozi e locali privati.

Per il momento l’Italia è in uno stato di preallerta, stando al Ministero della Transizione Ecologica «non sarebbe prevista l’attuazione di piani di emergenza con misure di risparmio straordinarie».

Le associazioni di categoria territoriali sono molto preoccupate  per i possibili scenari futuri legati ai rincari se non addirittura alle riduzioni delle forniture di energia:.

La direttrice di Cna Alessandria-Asti,  Stefania Gagliano ragiona sulla necessità di valutazioni approfondite: «Staccare la corrente alle attività in modo lineare, vorrebbe dire non tenere conto delle dinamiche lavorative dei singoli, e questo sarebbe un errore. Bisogna valutare le diverse specificità e variabili di cui tenere conto per introdurre giusti correttivi. Per molti locali il coprifuoco serale non sarebbe percorribile. E come considerare le attività che hanno frigo o congelatori? E i panettieri? Nel mondo artigiano è un discorso che riguarda molte attività di servizi, una fetta importante. Ma non solo. Per il caro luce e gas ci sono nostri associati che già valutano una chiusura autunnale: sarà ancora peggio se per risparmiare sulla bolletta si dovesse abbassare il fatturato». Dalla Confartigianato il direttore Giansecondo Bossi: «Molte delle nostre imprese hanno già introdotto meccanismi da Austerity: stanno modulando le attività con particolare attenzione. Il riferimento alla logistica (si viaggia con camion pieni), alla gestione degli ordini, alla turnazione in fasce orarie più favorevoli: La crisi energetica avrà sicuramente ripercussioni importanti, ma ci sono contesti diversi e specifici da analizzare. Le imprese si stanno attrezzando con le prime difese, ma sono necessari interventi strutturali, con la speranza che la dipendenza dal gas non sia così vincolante».

Le Organizzazioni Sindacali stanno raccogliendo le preoccupazioni e i disagi di famiglie ed imprese. Nell’incontro con il premier Draghi del 12 luglio u.s. hanno parlato dell’emergenza legata al caro energia, delle possibili ricadute negative sui salari dei lavoratori e sulla tenuta finanziaria delle imprese. Si è discusso di contromisure possibili da attuare al fine di ridurre i danni.

Il Segretario Generale CISL, Luigi Sbarra ha spiegato. “Il Presidente del Consiglio ha condiviso la nostra impostazione anche per governare le emergenze. Vogliamo discutere di riduzione delle tasse, sostenendo che su tutti i temi affrontati c’è disponibilità al confronto del governo. È previsto  un nuovo decreto a sostegno di salari, pensioni e famiglie. Il presidente del Consiglio non esclude la possibilità di un patto sociale, che guardi ai fondi del Pnrr, sulla politica industriale e ambientale”.

Il prossimo incontro tra il Governo e i Sindacati dovrebbe avere luogo tra il 26 e il 27 luglio. Il leader della Cisl ha spiegato che è stato chiesto al Governo di prorogare le misure messe in campo in questi mesi: il taglio sulle accise del carburante, allargare gli sconti in bolletta, valutare la proroga dei 200 euro recuperando gli esclusi dal provvedimento del Dl Aiuti. Inoltre, è stato proposto lo scostamento di bilancio per finanziare nuove misure entro la fine dell’anno. Tra le possibili fonti di finanziamento, il sindacato ha ricordato gli extraprofitti delle imprese energetiche e i maggiori incassi Iva legati all’inflazione.

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