Ex Ilva di Novi: altre 13 settimane di “cassa”, il disappunto di lavoratori e sindacato

martedì 7 Settembre 2021 / Focus

La direzione di Acciaierie d’Italia del sito Novi Ligure ha annunciato che a partire dal 25 settembre ricorrerà alla cassa integrazione ordinaria per ulteriori 13 settimane.A detta della Società, l’utilizzo dell’ammortizzatore è conseguente alle ricadute negative sulla produttività derivanti dall’emergenza pandemica.

I dipendenti coinvolti dal provvedimento sono circa 150, individuabili tra quadri, impiegati e operai. La sospensione dal lavoro avverrà in ragione delle esigenze tecnico produttive legate agli impianti in funzione, le professionalità coinvolte ed il tipo di lavorazione.

Il Segretario Generale Provinciale della Fim Cisl, Salvatore Pafundi ha espresso la sua preoccupazione rilasciando le seguenti dichiarazioni:

«La Fim unitamente alle altre organizzazioni dei metalmeccanici chiederà alla Direzione l’apertura di un tavolo di confronto; vogliamo essere parte attiva nella discussione di un piano industriale che tenga conto non solo delle prospettive di rilancio produttivo, ma anche della sicurezza dei lavoratori. Non si può continuare ad andare avanti con gli ammortizzatori sociali, soprattutto quando c’è richiesta di prodotto. Ci auguriamo che già dai prossimi giorni si possa intraprendere un dialogo con i vertici aziendali».

Lo scontento regna anche tra i lavoratori dello stabilimento di strada Boscomarengo, già da lungo tempo gravati dalla cassa integrazione. Oltre al disappunto, la confusione; quanto sta accadendo è inspiegabile: i mercati reclamano nuovo acciaio e alle Acciaierie di Novi si prosegue con la CIGO.

 

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