Scuola, aumentano le denunce contro il personale scolastico

lunedì 23 Maggio 2022 / Scuola

Federico De Martino della Cisl Scuola Alessandria Asti: “le controversie si risolvono attraverso il confronto e non con la denuncia”.

Esposti alla magistratura contro presidi, insegnanti e collaboratori con accuse che vanno dal turpiloquio, all’incompetenza professionale, all’eccesso di severità. E a fine anno si aggiungono i ricorsi contro bocciature e rimandature.

Nessun dubbio che l’istituzione scolastica abbia i suoi problemi, che in tutti gli istituti convivano docenti preparati e motivati ed altri approssimativi e svogliati, così come avviene in tutti i settori lavorativi. Ma da qualche anno sulla scuola si sta scatenando un’offensiva che se non regolata e controllata potrebbe nuocere in primo luogo agli studenti che devono formarsi.

Preoccupante la situazione in Piemonte soprattutto a Torino che conta quattro denunce al mese, una a settimana che giungono direttamente in procura o attraverso il passaggio intermedio delle caserme e dei commissariati, quindi della polizia giudiziaria. A presentarle sono i genitori degli studenti per lamentare comportamenti che – a loro modo di vedere – oltrepassano i limiti educativi e didattici del personale scolastico.

In controtendenza la situazione ad Asti, ce lo spiegano le organizzazioni sindacali in primis il professor Federico De Martino, componente della Segreteria CISL SCUOLA di Alessandria Asti, in un articolo pubblicato su “La Stampa” pagina di Asti che riportiamo di seguito:

È l’immagine di una provincia che viaggia in direzione opposta rispetto a quella del capoluogo di regione quella che emerge analizzando la situazione Astigiana in merito alle denunce contro gli insegnanti. Una a settimana a Torino, prossime allo zero nelle scuole di Asti e provincia.

«Le realtà piccole sono probabilmente più auto-concilianti rispetto a quelle grandi – spiega Federico De Martino, segretario provinciale Cisl Scuola – per cui esisteranno sicuramente casi di genitori che si lamentano della condotta o dei sistemi di valutazione dei docenti e che per queste ragioni si rivolgono al dirigente scolastico, ma le controversie si risolvono nel momento stesso in cui si creano attraverso il confronto e non con la denuncia».

Anche per Monica Boero, segretaria provinciale Flc Cgil, la realtà scolastica astigiana non mostra evidenti criticità che riguardino i rapporti tra famiglie e insegnanti.

«Nei miei otto anni di mandato – precisa Boero – c’è stato un solo caso, all’inizio. Riguardava un’iscritta accusata di abuso dei mezzi di correzione. Da allora non ci sono stati più episodi di quel tipo. Di contro, però alla fine del 2019 c’è stato un insegnante delle scuole medie aggredito dal padre di un allievo a causa di una caduta accidentale del ragazzo avvenuta durante l’ora di scienze motorie».

Esperienza diversa, invece, quella di Assunta Barone, segretaria provinciale Snals. «Recentemente si è rivolta a noi un’insegnante di una scuola primaria di Asti che non sapeva come comportarsi con la madre di un suo alunno – racconta Barone – in quanto la mamma pretendeva di imporre alla maestra i metodi didattici da utilizzare con la classe e con il figlio, arrivando a minacciare la denuncia se i suoi suggerimenti non fossero stati accolti. L’insegnante si è allora rivolta alla dirigente, che ha capito la situazione ed è riuscita a mediare tra le due parti, scongiurando altre azioni». Praticamente scomparsi anche i ricorsi per le bocciature, soprattutto per effetto della pandemia che ha consegnato la promozione a tutti o quasi. «Negli ultimi due anni, a causa dell’emergenza sanitaria, era praticamente vietato bocciare, – sottolinea De Martino – per cui un alunno poteva essere fermato solo nel caso di eccessive assenze e con palese evidenza che la mancata frequenza non potesse essere in qualche modo giustifica».

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