A Bruxelles la due giorni di InsustriALL sull’auto

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A Bruxelles la due giorni di InsustriALL sull’auto

Cutrì e Albera (Fim Torino) “Servono risorse e politiche comuni per ripensare la filiera della componentistica europea”

Si è svolta, a Bruxelles, la due giorni di “IndustriALL European Trade Union” dedicata al settore dell’industria dell’auto europea. IndustriAll è la federazione europea di sindacati indipendenti e democratici che rappresentano i lavoratori nei settori metallurgico, chimico, energetico, minerario, tessile, dell’abbigliamento e delle calzature e nelle industrie e attività correlate. È presente in 38 paesi europei, con 7 milioni di iscritti e 180 federazioni affiliate. Dopo un triennio (2021-2023) di grandi guadagni da parte delle case automobilistiche Europee, il 2024 ha invece registrato una brusca frenata non solo delle immatricolazioni, ma anche dei guadagni. A pagare il prezzo più alto di questa crisi di vendite e finanziaria sono oggi i lavoratori dell’intera filiera dell’auto che in Europa stanno scontando una crisi senza precedenti, legata alla transizione green del settore. Marchi cinesi, fino a pochi anni fa sconosciuti in Europa, hanno invece guadagnato quote di mercato inimmaginabili fino a qualche anno fa e non solo nel settore dell’elettrico ma anche nelle motorizzazioni endotermiche dove hanno conquistato importantissime fette di mercato, mentre sulle motorizzazioni Bev sono ormai da diversi anni leader su scala globale. “Per noi – ha detto Rocco Cutrì, segretario generale della Fim Torino, intervenendo alla prima giornata dei lavori – è fuori portata recuperare in breve tempo sulla Cina. Bisogna che l’industria dell’auto europea produca modelli spendibili sul mercato interno a costi accessibili e contemporaneamente continui ad investire sulla mobilità sostenibile intervenendo anche a sostegno della filiera della componentistica. Serve anche stabilità e certezza sulla normativa in una prospettiva più lunga, questo per evitare che l’incertezza delle regole future blocchi i progetti di sviluppo su nuovi modelli e tecnologie e rinvii l’acquisto di auto da parte dei consumatori”.

Nella seconda giornata di lavori c’è stato invece il confronto con Eurofound (la fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e lavoro) e Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) per fare il punto su transizione e prospettive occupazionali dell’industria della componentistica auto in Europa. Per Igor Albera, componente della segretaria Fim torinese, presente all’incontro: “È stato significativo il contributo di Acea, che ha parlato della necessità di tempi veloci di attuazione di politiche industriali per competere con paesi come la Cina la quale sta investendo e operando secondo piani ventennali sul settore della mobilità, con aggiornamenti annuali. Pare che la Cina sul solo settore elettrico abbia messo in campo, tra il 2009 e il 2023, qualcosa come 231 miliardi di dollari. L’Europa, invece, si è mossa in maniera scomposta sulla transizione verso l’elettrico senza una politica industriale chiara e risorse importanti”. L’Ue infatti ha stanziato risorse ridicole rispetto alla Cina, lavorando su un piano stilato cinque anni fa che dà solo delle indicazioni sulle tempistiche rispetto alla transizione verso l’elettrico, che resta per i veicoli diesel ed elettrico al 2035. Di recente ha rivisto solo il sistema delle multe sulle emissioni di CO2. “Il problema – conclude Albera della Fim torinese – è che l’Ue non ha messo in campo né le risorse necessarie né un piano di politiche industriali e infrastrutturali. La catena di fornitura, che dovrà essere completamente rivista alla luce della nuova mobilità, è stata lasciata completamente in balia degli eventi, con le case produttrici che hanno pensato solo a massimizzare i guadagni”. Insomma, senza un ripensamento della componentistica e delle politiche di settore, l’Europa rischia di perdere la sovranità industriale sul settore accumulata in cent’anni d’esperienza. Serve una scossa. (Da Conquiste del  Lavoro del 9 aprile 2025)

Rocco Zagaria

 

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