Negoziare un nuovo modello sociosanitario: l’attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil

Focus
Luca Caretti interviene all'attivo unitario sociosanitario Negoziare un nuovo modello sociosanitario: l’attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil

Si è riunito nel pomeriggio di venerdì 14 maggio, in videoconferenza, l’Attivo unitario di Sanità e Sociosanitario Assistenziale di Cgil Cisl Uil Piemonte. Al centro dell’incontro i rapporti con la Giunta Cirio e la richiesta di un tavolo di confronto sulla rete dei servizi territoriali sanitari e dell’integrazione sociosanitaria, previsto dagli impegni sottoscritti nell’accordo del luglio 2020 e mai aperto dalla Regione Piemonte.
“Nonostante i numerosi impegni verbali assunti in tutti questi mesi, – dicono all’unisono Cgil Cisl Uil – la Regione non ha mai iniziato il confronto con noi ma, piuttosto, ha proceduto unilateralmente all’emanazione di alcune delibere di Giunta Regionale che, oltre a non presentare un disegno chiaro e di sistema sulla prospettiva, non di rado sono risultate antitetiche ai contenuti delle nostre proposte e, ancor più, a quanto previsto nel Pnrr licenziato”.

Il grave problema dell’assenza di dialogo con le parti sociali è stato evidenziato fin da subito nell’intervento introduttivo del Segretario della Uil Torino e Piemonte, Francesco lo Grasso: “La politica sanitaria della Regione si esprime per mezzo di delibere che prima di essere emanate non vengono condivise. Contestiamo questo metodo, ma anche il merito dei provvedimenti ci lascia fortemente perplessi”. Sarebbe necessario invece valorizzare ogni punto di vista per individuare soluzioni volte a superare una situazione che era emergenziale ben prima dell’esplosione della pandemia: “Eravamo già di fronte a una rete dei servizi territoriali quasi assente e a un forte sottodimensionamento del personale della sanità e dell’assistenza”. Infine Lo Grasso ha voluto ringraziare le Federazioni dei Pensionati per una loro iniziativa: un Appello per la tutela dei diritti degli anziani, già sottoscritto da diverse associazioni e istituzioni.

Il contenuto di questo Appello è stato al centro dell’intervento di Graziella Rogolino, (Segretaria Spi Cgil Piemonte), che ha parlato anche a nome di Fnp Cisl e Uilp Uil. Le richieste dei pensionati sono molto specifiche: una migliore presa in carico degli anziani da parte del sistema sociosanitario; percorsi di cura che integrino domiciliarità (essere curati a casa propria) e residenzialità (essere curati in una struttura), introducendo costi più omogenei per le famiglie che adottano queste diverse soluzioni; strutture residenziali più aperte sul loro territorio e capaci di erogare servizi anche a chi non vi risiede. “Per rendere il sistema moderno ed efficiente, non bastano più i rattoppi: serve una revisione di tutto il modello”.

È seguito un dibattito molto partecipato, che ha visto interventi da parte dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil (come Enrica Valfrè, Roberto Bompan, Stefano Calella, Luca Quagliotti e Paolo Ferrero), delle sigle dei pensionati (tra i tanti interventi, quelli di Matteo Galleano, Nerio Gregori, Agostino Demichelis) e delle categorie dei lavoratori della sanità e del socio-assistenziale (Elena Palumbo, Stefano de Grandis, Luigi Gambale, Paolo del Vecchio, Roberto Scassa, Massimo Esposito, Lorenzo Boffa Sandalina). Tanti gli argomenti oggetto del dibattito: l’arrivo delle risorse del Pnrr, il problema delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie, i gravi problemi di ospiti e personale delle RSA. È stata unanime la fiducia espressa nella delegazione che dovrà negoziare una soluzione per questi problemi nell’incontro con la Regione.

A tal proposito, il Segretario della Cisl Piemonte Luca Caretti ha concluso: “ll nostro obiettivo è ottenere un dialogo con la Regione Piemonte. Noi non siamo contro qualcuno ma per un confronto utile e costruttivo. Sono tante le priorità della Regione in materia sanitaria e socio assistenziale da affrontare. A distanza di quasi un anno dalla firma del protocollo con la Giunta Cirio, c’è una novità importante rappresentata dalle risorse stanziate nel Pnrr. Si tratta di nuove risorse per le famiglie, gli operatori,
le Rsa e tutto il sistema che aspetta una riforma profonda. Per questo è fondamentale ripartire dal protocollo firmato il 23 luglio del 2020 ed entrare nel merito delle proposte”.

Al termine dell’incontro è stato approvato un ordine del giorno – di cui si allega copia – nel quale si dà mandato a Cgil Cisl Uil Regionali di condividere, nella riunione con i vertici regionali della Sanità, in calendario il prossimo 27 maggio, un cronoprogramma dettagliato con l’obiettivo di definire un reale percorso di confronto.
L’attivo unitario dà inoltre mandato alle segreterie regionali e alla delegazione trattante di individuare tutte “le iniziative di mobilitazione ritenute necessarie all’ottenimento di un confronto per la definizione di un programma di revisione della rete di medicina territoriale, una reale integrazione socio sanitaria, un diverso equilibrio fra domiciliarità e residenzialità, con particolare riferimento alla non autosufficienza, disegnando, in quest’ottica, un diverso ruolo delle Rsa”.

Rocco Zagaria e Paolo Arnolfo

Categoria: